Se pensate al solito manuale o alla solita guida, che dal monte Olimpo tuona (e lampeggia) frasi tipo: “Fate questo e non vi azzardate a fare quello, vestitevi così e – mai e poi mai – cosà, mangiate, truccatevi e pettinatevi in questo modo, altrimenti sembrerete un albero di Natale all’ingrasso”, siete proprio fuori strada.
Prima di tutto, Michaela K. Bellisario, giornalista (oggi scrive di moda e di costume per Io Donna) e autrice di numerosi libri, è metà olandese. Che cosa vuol dire? Che ha un punto di vista più obiettivo rispetto al pensiero comune che riempie gli angoli bui d’Italia, facendo spesso e volentieri delle 40enni una zona off-limits, non degna di nota, destinata a morire lentamente nel crepuscolo, dimenticata da tutti.
Non sarebbe già un buon inizio se riuscissimo a chiamare le “over forty” con l’appellativo che usano in Olanda: “forty something”? Se, cioè, rinunciassimo per sempre a quell’irreversibile e spietato “over” (che vuol dire “sopra”, ma anche “finito, passato”) e adottassimo quell’indefinito, delicato e non determinato (da niente e da nessuno) “something”?
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